I lavori nell’ex-centrale Enel a Corigliano-Rossano continuano e entro la fine del 2024 saranno demoliti anche i due grandi camini, e l’intero sito industriale del vecchio impianto a olio pesante non ci sarà più e sarà tutto demolito, smantellato e bonificato. Questo è, almeno, stando a quello che prevede il programma della holding energetica. Ad oggi è stata smontata l’intera impiantistica della struttura (turbine e trasformatori), sono state demolite tutte le caldaie e del sistema di produzione dell’energia del sito originario non rimane più nulla.
Una volta sgomberato lo spazio di circa 133 mila metri quadrati si passa alla fase di carotaggio e caratterizzazione del terreno: si tratta di un’operazione necessaria per capire se il terreno sottostante è compromesso dopo l’attività delle grandi riserve che hanno contenuto petrolio per quasi 50 anni. É un operazione complicata ma essenziale, e ad ora le fonti Enel dichiarano che non ci sarebbero danni irreparabili provocati dalla centrale.
Dopodichè si passa alla demolizione delle strutture in calcestruzzo, cioè capannoni, depositi, magazzini e lo stabilimento di produzione, per poi passare alle due torri camino (alte più di 200 metri) che hanno caratterizzato lo skyline della Sibaritide per quasi 50 anni e per per molti hanno rappresentano il simbolo del progresso della zona.
Per permettere tutto questo Enel ha bisogno di manodopera specializzata, e per questo ha attivato un programma di formazione per gli operai interni, soprattutto per saldatori e installatori. Inoltre ha avviato anche un programma di gestione lavoro, sottoscritto dai sindacati, che prevede da un lato la tutela dei posti di lavoro per tutta la manodopera locale e dall’altro la professionalizzazione degli operai. In questo modo Enel non ha la necessità di reperire lavoratori professionalizzati al di fuori del territorio.
In estate, dopo la bonifica, sono stati demoliti anche i grandi serbatoi dell’olio combustibile, così come il blocco centrale e le due torri: i lavori dovrebbero terminare entro la fine del 2024, salvo imprevisti.
Il team di TimelapseLab sta seguendo con i propri dispositivi l’avanzamento dei lavori e vede come questo colosso di ferro e cemento dopo 50 anni viene smantellato pezzo dopo pezzo a ritmi serrati grazie a operai e macchinari. Il termine del cantiere è previsto in data 01/01/2025 e la telecamere utilizzate per il monitoraggio sono due TLA8 e una TLA8 varifocale.
Una volta terminata la demolizione, il futuro è incerto. L’amministrazione ha ribadito l’esigenza di un progetto che possa ricucire il tessuto urbano e rilanciare il sito interamente: Enel ha risposto con la possibilità della realizzazione di un impianto di idrogeno verde, che rappresenterebbe un punto importante per la soddisfazione del fabbisogno nazionale, anche se questo progetto è momentaneamente in standby.